La Domus Aurea era un imponenente edificio fatto costruire dall'imperatore Nerone dopo il grande incendio di Roma del 64 d.C..
L'immensa residenza fu realizzata in soli 4 anni senza badare a spese perché, per volere dell'imperatore, doveva essere la più grande e preziosa reggia del mondo.
Il progetto fu affidato agli architetti Severo e Celere e la dimora andò ad occupare con il suo giardino quasi tutto il centro di Roma in un’area compresa tra il Palatino, l’Esquilino, l’Oppio e il Celio.
Costruita in mattoni, venne arricchita con affreschi, stucchi che incorporavano pietre preziose ed avorio, e con ampi rivestimenti in oro da cui deriva il suo nome di "Casa Dorata".
Nerone potè godere dello sfarzo della sua casa per poco tempo perché morì suicida nel 68 d.C.. I suoi successori, volendo cancellare il ricordo di Nerone, distrussero molte opere da lui volute ed anche la Domus Aurea subì pesanti danneggiamenti in quanto venne in parte demolita ed interrata mentre il resto fu destinato ad uso pubblico. Nell'area dove sorgeva la Domus Aurea vennereo costruiti il Colosseo e le terme di Traiano e si persero così le tracce della sfarzosa dimora che venne riscoperta per caso solo verso la fine del quattrocento.
Gli splendidi motivi decorativi delle volte vennero copiati da famosi artisti dell'epoca come Raffaello, Pinturicchio e il Ghirlandaio che trassero ispirazione dalle pitture e dagli stucchi fatti realizzare da Nerone.
Della Domus Aurea oggi resta solo un nucleo edilizio formato da un centinaio di ambienti sistemati su una pianta ottagonale. I resti dell'imponente complesso sono stati sottoposti nel tempo a lunghi lavori di restauro e di consolidazione per riparare i danni prodotti dall'umidità e dalle radici degli alberi. Una parte della Domus Aurea è accessibile, ma solo con visite guidate.
Una veduta degli interni della Domus Aurea