Il Pantheon è sicuramente da considerare tra gli edifici più conosciuti e ammirati della capitale. Il nome deriva dallʼantico greco, poi trasposto in latino - e utilizzato a quanto pare da Plino il Vecchio -, e sta a significare “tempio di tutti gli dei”; la sua funzione, infatti, era proprio quella di rappresentare un tempio dedicato alle divinità.
La sua origine è antichissima: esso viene fatto costruire nel 27 a.C dal console Agrippa, poi è restaurato prima da Domiziano e successivamente da Adriano.
Sito in piazza della Rotonda, viene donato in un secondo tempo - solo nel 609 - a papa Bonifacio IV da parte dellʼimperatore Foca ed è in questo momento che cambia la propria funzione: da tempio a chiesa cattolica, chiamata Santa Maria ad Martyres.
È necessario sottolineare quanto fu ingegnosa la progettazione di un edificio simile, fatta in modo accurata e minuziosa rendendo al Pantheon una bellezza che ancora oggi è possibile ammirare.
Fondamenta, dunque, ben studiate che nulla tolgono alla bellezza architettonica; tra gli elementi che spiccano sicuramente nel Pantheon ricordiamo la bellissima cupola, alta 43,4 metri e basata su di un modello a spazio circolare e coperto, che era tipico, allʼepoca, per le sale termali dellʼimpero (e che per la prima volta fu utilizzato per un tempio); ma anche la porta di bronzo dallʼaspetto imponente o le pregiate decorazioni in marmo o le altissime colonne in granito (ben 14 metri di altezza).
Le cappelle interne inoltre custodiscono non solo le tombe di Taddeo Zuccari, Raffaello e Baldassarre Peruzzi, ma anche opere dʼarte di notevole prestigio.
Epoca: Romana (27 a.C)