L'Appia Antica è una delle grandi vie romane che collegava Roma e Brindisi (quest’ultimo considerato il più importante porto per i traffici con la Grecia e l’Oriente nell’antica Roma), dai romani veniva chiamata “regina viarium” in quanto ritenuta di vitale importanza. Oggi è la strada più celebre di cui siano rimasti i resti.
Le sue origini sono molto antiche: essa fu aperta, infatti, nel 312 dal censore Appio Claudio Cieco, da cui appunto deriva il nome. E a tal proposito essa fu la prima via a prendere il nome del suo costruttore, piuttosto - come era consueto - della sua funzione o del luogo in cui era diretta.
In principio la via Appia giungeva fino a Capua, poi fu proseguita fino a Benevento, e successivamente fino a Brindisi, venendo a costituire, dunque, uno dei principali sbocchi per il commercio di Roma.
La strada venne costruita con grande precisione, permettendone il percorso con qualsiasi mezzo e tempo grazie al tipo di pavimentazione utilizzato.
Su di essa inoltre si videro per la prima volta le pietre miliari, ma dopo la caduta dell’impero romano la via Appia fu abbandonata a sé stessa per lungo tempo, fino al momento in cui papa Pio VI ne ordinò il restauro. Questa strada, insieme a quella Traiana, divenne la via dei crociati, per poi essere abbandonata ancora una volta.
La via Appia fu riscoperta solo durante l’epoca rinascimentale e ancora nei nostri giorni si sono preservati alcuni importanti resti della via; mentre non va dimenticato che sulla parte di essa più vicina a Roma si possono vedere le catacombe delle prime comunità di cristiani.
In una vasta area circostante l'Appia Antica in prossimità di Roma è stato istituito un Parco Regionale con lo scopo di preservare e valorizzare tutta la zona che è particolarmente ricca di resti archeologici ubicati in un paesaggio incantevole.
Una veduta dell'Appia Antica